Nella Milano degli anni Settanta l'attività di commerciante di verdure del siciliano Salvatore Cangemi non è altro che una copertura per il più fruttuoso controllo della prostituzione di Milano. È nelle sue mani il più grosso giro di ragazze squillo del capoluogo lombardo e tutto procede per il meglio fino a quando non arriva il Francese che propone di formare una società aggiungendo alla prostituzione lo spaccio di sostanze stupefacenti.