1931. Sergej Ejzenstejn si trova in un momento d'oro della sua carriera artistica e decide di recarsi in Messico dove intende girare un film che celebri la rivoluzione del 1911: "Que Viva Mexico!". Hollywood lo respinge, il regime sovietico lo rivuole in patria, ma Ejsenstejn non demorde e giunge a Guanajuato accompagnato da Palomino Cañedo, che lo introdurrà ai misteri del paese e gli darà una diversa visione della vita.