I ragazzi della Scorta "Quarto Savona 21" avevano un compito difficile: proteggere il procuratore aggiunto di Palermo, Paolo Borsellino, anche a costo della propria vita. Un prezzo pagato da Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Eddie Cosina, Antonio Vullo e Claudio Traina, gli eroi che nelle commemorazioni sono troppo spesso ricordati solo come "gli agenti della scorta". La storia dei 57 giorni che separano la strage di Capaci da quella di via D'Amelio visti attraverso gli occhi di Emanuela, una ragazza di Sestu in provincia di Cagliari, che non sognava di indossare la divisa, non pensava di impugnare la pistola e non immaginava di diventare, insieme agli altri "angeli custodi" di Borsellino, un "cadavere ambulante".