Le vicissitudini di Antonio Perrone, condannato a quarantanove anni di carcere, scontati in stato di isolamento totale secondo l'articolo di legge 41 bis. All'inizio degli anni Ottanta, Antonio Perrone è il primogenito di una benestante famiglia salentina. Ma la sua natura è irrequieta e, come tanti ragazzi di quell'epoca, sogna un futuro migliore, libero dai vincoli sociali. Quando si innamora di Daniela sembra sul punto di realizzare i suoi desideri. Antonio vuole di più, sempre di più, entra nel mondo dello spaccio di droga, divenendo con l'incoscienza di un giovane romantico, protagonista di folli scorribande alla conquista del territorio. La sua corsa è inarrestabile: intraprende una serie di rapine fino a diventare un vero e proprio boss della neonata Sacra Corona Unita, la cosiddetta Quarta mafia, che tenne sotto ricatto per un decennio la regione. È una mafia violenta e irrazionale. Perrone finisce schiacciato dai suoi meccanismi e il suo percorso culmina in maniera tragica. L'epilogo della propria vita sarà una pena che sconterà senza fine.