L'estremo progetto di Luigi Ghirri, mai realizzato, era una "casa delle stagioni": acquistare un casolare, che compare nelle ultime opere del fotografo, nei pressi della sua casa di Roncocesi, e allestirvi mostre legate, ciascuna, alla stagione corrente, per creare una stretta relazione tra tempo naturale, tempo dell'arte, tempo dell'uomo. In "Deserto Rosa / Luigi Ghirri" un occhio, sporgendosi oltre la finestra della casa di Ghirri a Roncocesi, torna a visitare paesaggi fotografati in cui la presenza umana sembra essere appena svanita, mancata di un soffio dallo sguardo che la cercava. Una voce, quella di Aleksandr Sokurov / Toni Servillo, affronta di nuovo, come fosse quella di Luigi Ghirri, un corpo a corpo con la profondità, la geometricità, la malinconia di quelle immagini. I paesaggi tornano ad animarsi, loro stessi prendono voce. La sceneggiatura è di Aleksandr Sokurov, con Sabrina Colle e Andrea Renzi che attraversano i paesaggi di Luigi Ghirri. CI sono inoltre i testi sono di Luigi Ghirri, Aleksandr Sokurov (traduzione in italiano di Aliona Shumakova), Diego Marani, Antonio Scurati e Vittorio Sgarbi, letti e interpretati dalla voce di Toni Servillo e Andrea Renzi.