Milano, 1944: il commissario Bruno Spada vigila sulla fedeltà di dirigenti e funzionari della Repubblica Sociale e reprime le attività clandestine antifasciste. Freddo e cinico burocrate, convinto difensore dell'ordine costituito, il poliziotto si ritrova presto a fare i conti con un'escalation di atroce follia, che fa crollare le sue certezze politiche e morali. Incapace di darsi una seconda possibilità, sceglierà di restare coerente con le sue idee e morirà il 25 aprile 1945 per mano partigiana.