L'eroica resistenza di un piccolo paesino norvegese contro le truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale. Durante la guerra un aereo tedesco da ricognizione, passando sopra una piccola città norvegese occupata, nota che sulla palazzina del comando tedesco sventola la bandiera norvegese. Segnalata la cosa al comando di zona, questo manda sul posto un plotone, che giungendo nella città, non vi trova traccia di vita. Tutti, militari tedeschi ed abitanti, sono morti: i corpi sono disseminati per le strade e nelle case. La cittadina, per quanto apparentemente sottomessa, ha sempre opposto all'invasore una subdola resistenza. La produzione industriale langue, la pesca non rende, ogni tanto viene ucciso misteriosamente un soldato. Il comandante, giovane ufficiale, rigido, implacabile, stringe i freni. Si giunge così alla crisi inevitabile: un soldato tedesco, che ha tentato di usar violenza alla fidanzata del capo dei partigiani, viene ucciso. Il comandante fa prendere degli ostaggi e ne ordina la fucilazione. Poco prima dell'esecuzione, scoppia la rivolta, capeggiata dallo stesso pastore. Si allontanano le donne e i fanciulli: gli uomini si lanciano sui soldati, che muoiono combattendo, ognuno al suo posto. Rimasto solo, il comandante si uccide.