Francesco, figlio di un ricco mercante, è un giovane allegro e scanzonato, che trascorre le sue giornate in compagnia degli amici. Scoppiata la guerra tra Perugia e Assisi, decide di parteciparvi, quasi come ad un nuovo, eccitante gioco, ne ritornerà, invece, ferito nel corpo, ma ancor più nello spirito. Una lunga meditazione, lo porterà a rinunciare a tutti i suoi beni materiali e a dedicarsi ai poveri e agli umili. Ad uno ad uno si uniranno a Francesco tutti i suoi vecchi amici. Votati a vivere d'elemosina, giudicati matti dai cittadini benestanti, osteggiati dai poteri costituiti, civile e religioso, avranno il loro riscatto quando, Francesco deciso a far valere le proprie, evangeliche ragioni, si recherà a Roma da Innocenzo III, che dopo averlo ascoltato, in segno di approvazione dell'opera condotta dal frate, si prostrerà ai suoi piedi.