Il racconto inizia dal cancello di una fabbrica degli anni Cinquanta. Dietro il portone una massa di lavoratori si prepara ad entrare, alcuni a piedi, altri trascinando una bicicletta o un motorino. Da questa fabbrica del primo dopoguerra inizia il viaggio attraverso la coscienza operaia del Novecento. La narrazione è affidata alla voce degli operai, sono loro a raccontare il proprio lavoro, le aspirazioni, le sconfitte, le speranze. Il racconto è formato da interviste d'epoca, tratte dagli archivi Rai e Aamod, e da testimonianze dirette raccolte in una fabbrica di oggi.