In Puglia nell'immediato dopoguerra Giordano Ricci smina i campi di Torre Canne. Nessuno si oppone a questa sua attività perché Giordano è considerato da tutti un malato di mente e in quanto tale più sacrificabile di una persona sana. Le uniche a preoccuparsi sono le vecchie zie che gestiscono la fabbrica di confetti di famiglia. La vita di Giordano cambia all'improvviso con l'arrivo di una lettera da Bologna. La mittente è sua cognata Liliana, vedova di suo fratello da pochi mesi, amata segretamente durante l'adolescenza. Giordano, felice, non esita ad invitarla nella grande masseria di Torre Canne suscitando le ire delle zie.