Don Salvatore insieme ad altre famiglie della periferia di Napoli riceve lo sfratto dalla società di Milano proprietaria del terreno che intende costruire sul posto uno stabilimento industriale. Spacciandosi per i parenti di cinque persone morte nel crollo della loro abitazione durante la costruzione della fabbrica, una ventina di persone guidate da Don Salvatore si presentano a Milano per chiedere un indennizzo: invece di denaro liquido ottengono un lavoro in fabbrica e durante uno sciopero si conquisteranno la stima dei colleghi del nord.