Kiril Lakota, arcivescovo di Lvov, rilasciato,dopo venti anni di prigionia, in seguito a un accordo tra Santa Sede e governo sovietico, viene condotto a Roma da Padre David Telemond, la cui opera, frutto di anni di lavoro, deve essere esaminata da una speciale commissione pontificia, che dovrà giudicarne l'ortodossia. A Roma, Kiril viene nominato cardinale e, alla morte del pontefice regnante, diventa Papa col nome di Cirillo. Prima ancora di essere ufficialmente incoronato, egli si trova di fronte a un drammatico problema: Peng, presidente della Cina comunista, sta mobilitando le sue forze armate per porre rimedio con la guerra all'indigenza del suo popolo. Allarmato, il premier sovietico Kamenev, suo antico persecutore, invita Cirillo a far da mediatore tra est e ovest, per giungere a una soluzione pacifica della questione cinese. Il Papa accetta, riservandosi una decisione, che annuncerà il giorno dell'incoronazione. Intanto la Commissione incaricata di giudicare l'opera di Padre Telemond ha espresso un giudizio negativo: il sacerdote, per quanto oppresso, assicura al Papa la sua sottomissione subito dopo, mentre il Pontefice gli ha chiesto di confessarlo, Padre Telemond muore. Arriva il giorno dell'incoronazione: davanti al popolo riunito in Piazza San Pietro, Cirillo annuncia la sua decisione di devolvere tutti i beni di cui può disporre in favore degli indigenti di tutto il mondo.