Agli inizi degli anni novanta, Giulio Andreotti avanza inarrestabile verso il settimo mandato come Presidente del Consiglio. Andreotti, uomo freddo e imperscrutabile, ha a che fare continuamente con battaglie elettorali, con stragi terroristiche e con accuse infamanti. Tutto ciò fino a quando il contropotere più forte dell'Italia, la mafia, decide di dichiarargli guerra.