Nel 44 a.C. Giulio Cesare accentra nelle sue mani tutti i poteri militari e civili. Gelosi dei suoi successi ma anche preoccupati per le sorti della libertà romana, alcuni uomini, sobillati da Cassio e Casca, decidono di uccidere Cesare. Alle Idi di marzo, mentre si reca al senato, Cesare viene assalito dai congiurati e cade trafitto da ventitré pugnalate.