1 giugno 1940. Mentre le truppe hitleriane stanno travolgendo Parigi, sei grandi navi della Marina Militare Italiana lasciano la Libia, dirette ad un porto dell'Adriatico settentrionale. A bordo non ci sono soldati, ma bambini, dodici o tredicimila bambini, tutti i figli tra i quattro e i dodici anni di quei contadini che il regime ha convinto pochi mesi prima a mettere radici sulla "quarta sponda" d'Italia. I genitori li salutano dalla banchina del porto. I bambini sono invitati a passare un mese di vacanza di sole e mare nelle colonie estive dell'Adriatico: Cattolica, Igea Marina, Cesenatico. Pochi giorni dopo, il 10 giugno, l'Italia entra in guerra a fianco della Germania hitleriana. Le navi servono alla guerra, e il Mediterraneo è sotto il controllo dalla Marina inglese. Il ritorno è rimandato di mese in mese. Per i piccoli coloni comincia una sorta di sequestro organizzato che li strapperà alle loro famiglie per più di sette anni.