La comunità ebraica di Roma, la più antica del mondo occidentale, raccontata attraverso tre testimoni che rappresentano altrettante generazioni: David, Giovanni e Michela. L'anziano e indomito David, anni fa è stato il braccio destro dell'ex Rabbino Capo Elio Toaff e, grazie all'attività commerciale di cui rappresenta la settima generazione, conosce molto bene la sua Roma, a cui guarda con sorniona laicità. Giovanni, che ha quarant'anni, ha deciso di investire sull'enogastronomia ebraica e, come altri suoi coetanei, coltiva un forte sentimento religioso, in cui il mangiare kosher, cioè conforme alle leggi di Dio, come il rispetto dello shabat e delle festività ebraiche, divengono anche riscoperta identitaria. Michela, madre trentenne, è guida turistica nel Ghetto di Roma, nel quale accompagna, non senza umorismo, i turisti stranieri, lungo un itinerario in cui scorrono le vicende drammatiche dei giudei de Roma, dalle persecuzioni dei papi alla Shoà. Ma anzitutto in queste tre persone c'è l'orgoglio di rappresentare un pezzo di cultura ebraica nel cuore di Roma.