Ai primi del Novecento le famiglie Goretti e Serenelli lavorano nelle Paludi Pontine al servizio del conte Mazzoleni. La loro vita scorre come quella degli altri contadini, con il rischio continuo della malaria e le forti tensioni sociali, esasperate dalle difficili condizioni di lavoro. Un giorno Alessandro Serenelli, poco più che ventenne, cerca di abusare sessualmente di Maria, di soli undici anni, e, rifiutato, la ferisce a morte. Durante l'agonia la bambina perdona il suo assassino. Maria Goretti è canonizzata martire nel 1950.