La vita di Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro, è quella di un musicista europeo che coltiva l'insolita passione di una musica riservata per il cembalo, lo strumento a tastiera che padroneggia alla perfezione e col quale vince una storica gara con Händel. Personaggio schivo, alla popolarità del teatro per quasi quarant'anni, finisce per privilegiare l'insegnamento alla virtuosa infante e futura regina di Spagna Maria Barbara di Braganza e fa nascere proprio dalla didattica, l'esigenza di questi "esercizi", quanto mai lontani tanto dal normale apprendistato, quanto dalle forme alla moda nella sala da concerto. Ben 555 Sonate (in realtà quasi 600) fuori dalle convenzioni del tempo coevo e dei tempi a venire, che assorbono il patrimonio delle culture con cui Domenico viene a contatto, da quella napoletana a quella lusitana e iberica, attraverso forme folgoranti e atipiche che proprio nella discontinuità e nell'apparente incoerenza rivelano maestria, originalità ed estrema modernità. Il film vuole tracciare una biografia musicale fra il surreale e il metafisico di un personaggio "tutto musica".