Giulietta, figlia del nobile Capuleto de' Capuleti, e Romeo, rampollo dei Montecchi si dichiarano innamorati l'uno dell'altra, senza che questo impedisca a Giulietta di concedersi al Duca di Verona o di farsela con la propria nutrice, né a Romeo di giacere con la madre dell'amata. L'avaro Capuleto, che ignora il legame tra la figlia e Romeo, vuol dare Giulietta in sposa al ricco Paride. Mentre costui, che s'interessa poco o nulla alle donne, chiede tempo per riflettere, giunge da Costantinopoli l'ambasciata del Sultano Solimano, che s'è invaghito di Giulietta e la vorrebbe sposare. Svanita, per Capuleto, la possibilità di appioppare la figlia al Turco e mentre Paride continua a tergiversare sulla data delle sue nozze con Giulietta, Romeo, colpevole d'avere ucciso un membro della famiglia Capuleto, viene bandito da Verona. Prima di abbandonare la città, egli si rivolge a frate Lorenzo, un religioso donnaiolo, chiedendogli di aiutarlo a sposare Giulietta e farla fuggire con lui. Purtroppo, per un equivoco, i due giovani moriranno avvelenati, ma continueranno egualmente ad amarsi nella tomba.