Le Grandes Jorasses sono come un libro di storia dell'alpinismo. Negli Anni 30 del secolo scorso le mete più ambite erano le ultime pareti ancora non scalate: le grandi Nord. Fu una sorta di corsa, che, indipendentemente dalla volontà dei singoli protagonisti, fu sfruttata anche a fini nazionalistici. Nel 1934, come è raccontato nel film, si trovarono contemporaneamente a tentare di aprire la stessa via, sullo Sperone Croz, tre cordate di tre Paesi diversi: una francese guidata da Armand Charlet, una italiana guidata da Giusto Gervasutti, e una tedesca. Quella volta francesi e italiani rinunciarono, viste le condizioni della parete. Insistettero invece i tedeschi Rudolf Peters e Rudolf Haringer, ma quest'ultimo cadde mentre si preparava a bivaccare. Fu il suo compagno, un anno dopo, a realizzare la prima salita, in cordata con Martin Meier. Ma il fascino di questa parete continua ad ammaliare gli alpinisti di tutto il mondo. Come accade al tedesco Robert Steiner che, nonostante un grave incidente nel 1997, non vuole abbandonare il sogno di completare la sua ascesa.