L'undicenne Anna Fitzgerald è stata concepita dai suoi genitori per essere geneticamente compatibile con sua sorella, malata di leucemia. Anna, dopo vari interventi chirurgici e trasfusioni, si rivolge ad un giudice per rivendicare il diritto a poter disporre del proprio corpo. Questo atto di libertà potrebbe distruggere l'unione della famiglia. O, forse, potrebbe rappresentare il primo passo verso la consapevolezza di cosa siano dedizione e dignità e di cosa significhi essere uniti.