Ragazze morte

Ragazze morte

Attraverso le storie di María Luisa Quevedo, Sarita Mundín e Andrea Danne, Selva Almada si immerge nel problema della violenza di genere con un romanzo testimoniale – nello stile di A sangue freddo di Truman Capote o Hiroshima di John Hersey –, per dare attenzione alla catastrofe attuale che sono i femminicidi. Lontano dalla cronaca poliziesca, questa è una storia intima, una sorta di negativo dell’autobiografia di una giovane donna che guarda altre donne giovani, in una società in cui la misoginia e la violenza sono ancora una questione quotidiana. Almada costruisce una cronaca di potenza inaudita, gettando luce, catturando l’invisibile e illuminando una nuova strada nella narrativa giornalistica, in un viaggio allucinante nell’inferno del femminicidio.
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