Un rumore di fondo
Arianna e il suo cane Spike incontrano Antonio delle stelle in una sera d’inverno durante la pandemia. Intanto, G., il narratore, è ricoverato a Roma a causa di una malattia contratta dopo aver assunto un farmaco. Costretto su una sedia a rotelle, G. trascorre le sue giornate alternando riflessioni, ricordi e letture. La narrazione intreccia la sua vicenda personale con quella di Vittorio, reduce della Prima Guerra Mondiale, che dopo il fronte ritrova l’amata Grazia. Attraverso situazioni ospedaliere surreali e numerosi riferimenti culturali, da Hemingway a Salinger, passando per Dolcenera e gli 883, G. esplora il disincanto politico ed esistenziale del Sud Italia, riflettendo sulla condizione di una generazione che si interroga sulla propria identità e sul mito di una Puglia felice. Dopo otto mesi di ricovero, G. torna nel Salento con una nuova visione della vita. Il lungo periodo in ospedale lo ha portato a bilanciare realismo e ottimismo, affrontando la malattia con spirito critico. Il suo percorso interiore lo conduce a un’accettazione personale della malattia, sia sul piano razionale che spirituale, rielaborando l’esperienza attraverso il filtro della scrittura.
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