El Greco dipinge il grande inquisitore. Ediz. numerata

El Greco dipinge il grande inquisitore. Ediz. numerata

Nella Spagna di fine Cinquecento il maestro Dominikos Theotokopoulos, meglio noto come el Greco, riceve un invito a presentarsi a Siviglia. Proviene dal Grande inquisitore, il cardinale Nino de Guevara, ed è il suo cappellano a esserne latore: «Dovrete portare il necessario per dipingere» gli dice. «Di tutto il resto parlerete con l'amministratore». El Greco ha già incontrato una volta il cardinale, a Madrid, all'Escorial. Quel giorno c'era anche Filippo II di Spagna: «Il quadro è finito, anche se a noi non piace» gli aveva detto allora con freddezza il sovrano, riferendosi al "Martirio di San Maurizio", e il cuore del pittore aveva preso a battere furiosamente... Anche adesso, dopo quell'invito, el Greco ha paura: ritrarre il Grande inquisitore vuol dire confrontarsi con il potere, quello più impenetrabile e più implacabile, tanto più che Filippo II è appena morto e il mondo sembra essersi fermato. Occorre molta astuzia, riflette, ma fino a dove un'anima può fingere senza tradire completamente le proprie convinzioni. E fine a dove l'arte può compiacere il potere? Scintillante riflessione sulle responsabilità e il ruolo dell'arte, dell'artista di fronte a un potere assoluto e totalitario in cui la giustizia è irrimediabilmente dissociata dalla misericordia, Andres descrive la vita dei suoi protagonisti, siano martiri o carnefici, come una prigione senza sbarre, ma da cui però non si può uscire. Eppure, ci dice, sotto la cenere la brace del sentimento elementare di umanità è destinata a non estinguersi. Edizione numerata da 1 a 1000.
Disponibile in 5 giorni lavorativi Ordina libro

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare