Se Steve Jobs fosse nato a Napoli
Il computer del futuro viene assemblato in un garage. Due ragazzi con tanta fame e voglia di fare. Sembra una storia già sentita, ma siamo a Napoli. Non c'è Steve Jobs, ci sono Stefano Lavori e Stefano Vozzini. Non nasce la Apple, nasce un mondo di burocrazia, di difficoltà, di garanzie da fornire, di bandi truccati, di malavita che bussa e chiede conto. Qui, il genio, l'inventiva, non bastano a cambiare la sorte. Nato da un post su un blog, questo romanzo è lo spaccato di un paese, di una città, in cui i cervelli possono solo fuggire o adeguarsi alla massa. È la fotografia di un mondo che non funziona. Ma è anche un libro divertente, leggero, che sa prendere con ironia le brutture di una società che ha solo ingranaggi non oliati. Prefazione di Viola Ardone.
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