L'abbazia di Montevergine dalle origini alla ricostruzione
Il volume si propone di ricostruire a tutto tondo l’immagine materiale dell’abbazia di Montevergine, dalle origini nel 1124 fino al crollo del 1629, cui seguì una radicale ricostruzione della chiesa, tuttora in piedi, anche se ripetutamente aggiornata nella veste decorativa. Lungo quest’arco temporale sul sito si sono succeduti ben tre edifici di culto. Il primo, assai modesto e affiancato da fabbriche monastiche raccogliticce, nasce intorno al 1124 come insediamento eremitico per iniziativa di san Guglielmo da Vercelli. La straordinaria forza di attrazione del santuario e la pervasiva azione pastorale dei monaci, dopo la partenza del fondatore nel 1128, innescarono una progressiva evoluzione dell’insediamento verso forme organizzative cenobitiche. La svolta definitiva, di grande portata per le vicende storico-artistiche, si consumò tra il 1161 e il 1172, allorché il pontefice Alessandro III con una bolla dichiarò decaduta la ‘norma anachoretica’, sancendo l’affiliazione dell’abbazia alla grande famiglia benedettina. Ad un gruppo di affiatati e versatili storici dell’arte, affiancati da esperti di disegno, è stato affidato il compito di mettere a fuoco, contestualizzandoli dal punto di vista materiale e liturgico, gli apparati figurativi più direttamente coinvolti nella fruizione dello spazio (coro dei monaci, pergami, pale dipinte e scolpite, altari, tombe monumentali). Alla parte narrativa, ricchissima di novità su vari fronti, che costituisce l’asse portante del volume, si affiancheranno per la prima volta accurati rilievi di restituzione della chiesa gotica in pianta, in alzato e in 3D.
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