Box Hill
«Non è che per me Colin ha perso la testa, ha perso l'equilibrio». A chi vuole saperlo - gli abituali dei suoi poker, ad esempio - ecco come Ray ricostruisce il suo incontro con Colin. Una versione laconica eppure del tutto aderente a quella, più sentimentale, di Colin. Che la domenica del suo diciottesimo compleanno si era trovato ad arrampicarsi su Box Hill, come sempre affollata di biker; che non aveva visto le lunghe gambe di Ray, addormentato contro un albero; e che gli era, tipico di Colin, franato addosso. Comincia così, con questo incidente, una storia sull'amore e le sue conseguenze, non importa se comiche o strazianti, fra le più brusche e per fortuna meno ortodosse di questi anni. Ma dopo averla letta - e verosimilmente riletta, difficile liberarsi, o volersi liberare, di Colin - si capisce anche troppo bene, che non poteva cominciare in nessun altro modo.