Baba
Ahmed nasce in una famiglia in cui le lingue e le ricette si mescolano: riso patate e cozze e taralli convivono con couscous e baklawa, così come si mischiano l'italiano e il tunisino nelle discussioni tra genitori e figli. Ma la sua è anche una famiglia che nasconde delle ombre: Taoufik è un padre spesso violento, capace di costringere il protagonista a rinunciare alla sua infanzia e tuttavia capace anche, in un disorientante cortocircuito, di slanci d'amore e tenerezze. Quando, ormai adulto, Ahmed lo raggiunge in ospedale, avvia con lui un dialogo reso ancora più urgente dalla malattia. Il protagonista ricorda la propria vita turbolenta, dai viaggi in Tunisia al trauma della circoncisione, dal privilegio di essere il figlio più amato alla scoperta sofferta della propria omosessualità, dai giorni di mercato ad Andria all'Erasmus a Tunisi come occasione di confronto con le proprie radici. Baba, romanzo d'esordio di Mohamed Maalel, è una storia non scontata sulla multiculturalità, l'identità e i legami. Una lunga confessione a un padre a cui non ci si è potuti mostrare fino in fondo per quello che si è, un racconto intenso e talvolta spietato, nel quale la rievocazione delle violenze si accompagna a un commovente desiderio di comprensione e di riscatto.
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