Il barone dei matti
«Molte persone diranno che il barone Pisani (Palermo, 1761-1837) era altrettanto folle degli altri, ma almeno la sua follia era una follia sublime» (Alexandre Dumas padre). Pietro Pisani non seguiva le regole, le ribaltava. Quando prese le redini della Real Casa dei Matti di Palermo, decise che quelle mura non sarebbero più state più una prigione, ma un luogo di rinascita. Abolì le catene, spalancò le porte alla musica, all'arte, alla bellezza. Un gesto rivoluzionario che anticipò di oltre un secolo le intuizioni di Basaglia. Ma chi era davvero questo barone fuori dagli schemi? Un eccentrico che si definiva "il primo dei matti di Sicilia" o un visionario in grado di vedere ciò che gli altri non osavano immaginare? L'aristocratico colto che salvò le Metope di Selinunte dall'espatrio verso il British Museum e organizzò un'opera di Mozart per un solo spettatore, o l'uomo che fece della sua vita un ponte tra genialità e follia? Pietro Pisani era tutto questo e molto di più. Lo disse anche Sciascia: "Saggio al punto da riconoscersi folle, e abbastanza folle da ritenersi tra i folli il più saggio." La sua è una storia di coraggio, visione e ribellione. Un uomo che ha trasformato un manicomio in un luogo di libertà, la follia in poesia, e la vita in arte. Un uomo. Tre vite. Un sogno. Una rivoluzione.
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