Dietro le colonne
India, seconda metà del XVII secolo. Jahanara è la primogenita di Shah Jahan, il più sfavillante fra gli imperatori moghul, venerato in patria e all’estero e perfino ritratto da Rembrandt. Ma una malattia del sovrano mette in crisi gli equilibri di corte e scatena i suoi quattro figli maschi l’uno contro l’altro nella lotta per il potere. Le tre figlie, ciascuna con il proprio fratello favorito, precipitano a loro volta nella rivalità e dall’interno dell’harem si sforzano di influire per quanto possibile sugli eventi. Jahanara avrebbe potuto essere una regina straordinaria: colta, cosmopolita, dedita a interessi mistici, letterari, architettonici, ma inevitabilmente costretta fra le mura del Palazzo. La principessa prova a scongiurare il declino dell’impero mentre cerca anche se stessa e l’amore. Quasi tutti i personaggi del romanzo sono storici, a partire dagli otto membri della famiglia imperiale fino agli europei (artiglieri, gesuiti, agenti della Compagnia inglese delle Indie Orientali), che si aggirano nel Palazzo come squali assetati di sangue. I pochi personaggi fittizi aiutano a penetrare nel chiaroscuro dei quartieri femminili, di cui poco conosciamo e che nel romanzo si aprono all’intreccio fra le piccole storie e la grande Storia.