Segreto a più voci
Un ragazzino, seduto in una stanza d'ospedale di fronte all'agonia del padre, ascolta quelle che finiranno per essere le ultime parole del genitore. Non consigli di vita né pensieri affettuosi né confessioni: un momento prima di chiudere gli occhi per sempre, gli svela una teoria cospirativa secondo la quale l'allora presidente argentino Juan Domingo Perón è già deceduto e che un gruppo di congiurati sta cercando di occultare la sua morte per mantenere il potere. Il bisogno di trovare un senso a quelle parole porta il protagonista, ormai adulto, a un viaggio letterario attraverso i vergognosi segreti della sua saga familiare e degli anni nefasti della storia argentina. La sua voce si alterna con quella di María Carmen, una donna stravagante che ogni giorno depone fiori sulla tomba di Perón e che finisce per essere testimone di un fatto di cronaca che colpì molto la società argentina del tempo: la profanazione della cappella funebre e il furto delle mani del corpo imbalsamato del presidente. Le due storie si alternano ed entrano in contatto, costruendo un contrappunto che acquista sempre maggiore intensità fino a sovrapporsi in un finale sorprendente e rivelatore. Bermúdez utilizza e decostruisce diversi generi letterari, dal poliziesco al romanzo di formazione, dai racconti del terrore al romanzo storico, giocando sulla tensione tra realtà e finzione, come quando il presunto scrittore irrompe nella trama come un personaggio in più.