Fuori! La rivoluzione gay in Italia
Pervertiti, malati, contronatura, problema da nascondere o delegare alla Chiesa. Questo sono stati a lungo (e per la destra continuano a esserlo) in Italia gli omosessuali, i cui primi venticinque anni di lotte – dal 1971 al 1996 – vengono ricostruiti da Costanza Giannelli. Sono stati anni di lotte per i diritti di una minoranza esclusa dalla società, ma – precisa l'autrice – anche di fallimenti, di passi avanti e brucianti sconfitte, «di trasformazioni epocali e di eterni pregiudizi che non muoiono». Cause interne ed esterne stanno alla base degli intoppi incontrati sul cammino della liberazione: basso potere contrattuale dei gay italiani dovuto anche alla cronica mancanza di unità, dovuta a una visione opposta del tipo di lotta da condurre e degli obiettivi da ottenere, ma anche a personalismi e odi reciproci. I diversi gruppi non sono stati capaci di elaborare una linea comune e si sono indeboliti a causa di fratture all'interno delle associazioni. Ma la storia delle battaglie dei gay non può essere raccontata senza parlare dell'omofobia, di chi vorrebbe ancora emarginare gli e le omosessuali: «Raccontare chi sta ai margini – e la sua lotta per uscirne – significa anche» precisa l'autrice «riflettere sulla società che ha creato il limite normale/anormale cercando di mantenere "l'altro" nella sua posizione di subalternità».