I guitti del continente
“Ma perché noi siamo guitti” (…) “noi non siamo come gli altri, siamo gente speciale, noi; l’amore, questi amori, certi intrighi, se vuoi anche ricorrenti e convenzionali, lasciamoli agli altri, noi non ne abbiamo bisogno, noi siamo seri, non ce li possiamo permettere, sono in aperto contrasto con la nostra natura, noi siamo guitti, ricordalo Ornella, ricordalo sempre” (…) “noi ci travestiamo ogni volta, indossiamo la maschera e annulliamo noi stessi”. Un romanzo ambientato in una cittadina ai piedi dell’Etna, storie intrecciate di amori e di passioni che vedono coinvolti principalmente attrici di una compagnia teatrale itinerante, i guitti e un aitante – e brillante – notaio del posto. Ognuno sa. L’arte favorisce il sentimento, libera emozioni, riduce le ansie di vite senza senso, si fa pedagogia. E in forma di romanzo si fa terapia. Guizzi improvvisi e poi respiri più lenti, profondi, misurati e scritti ad arte, per condurre il lettore e disporlo verso visioni di vite condivise come se l’autore ne volesse ricevere consensi.