Le madri nere
Il convento di Santa Vela è stato costruito dalla sua prima proprietaria con corridoi senza uscita, finestre murate, labirinti e scale che portano a camere chiuse per fuggire da una maledizione. Riconvertito poi in orfanatrofio che accoglie bambine, le suore lo dirigono con una disciplina ferrea fondata sul fanatismo religioso e su una idea ultra rigida del confronto tra bene e male. La regola del convento prevede che le orfane vengano private della loro identità, per farle diventare parte di un insieme omogeneo nel quale sia impossibile distinguerle una dall’altra. Perdono infatti il loro nome, che viene sostituito da quello di una virtù che devono aspirare a raggiungere, vengono rasate e tutte vestite con lo stesso abito grigio. Una delle orfane, Mida, non si è mai sottomessa e semina il caos quando annuncia che Dio le ha confessato che non esiste. Questo romanzo corale, vincitore del premio Dos Passos al primo romanzo, è stato definito dalla giuria come una fusione insolita di gotico, terrore, poesia scura e racconto infantile riscritto per adulti.
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