Mostri meno noti del ventunesimo secolo
Da quando l’essere umano ha dovuto ridimensionarsi di fronte a tecnologie più indomabili di Frankenstein, a cambiamenti troppo grandi e repentini, alla minaccia di un’estinzione, la letteratura si è ritrovata infestata da mostri sempre più famigerati. Il futuro sa però insinuarsi anche in modo surrettizio. Chi sono i mostri meno noti del secolo in cui viviamo? I mostri di Kim Fu ci appaiono come deformati in uno specchio del domani, e se ci siamo ormai resi conto che al potenziamento delle tecnologie non corrisponderà alcun miglioramento di chi ne usufruisce, nelle mostruosità dei loro volti è un diverso «segno dell’età» quello che traspare: il futuro è in realtà un megafono. I mondi virtuali, le simulazioni, le piattaforme social, ma anche gli ambienti lavorativi, i nuovi modi di vivere la coppia, non fanno che amplificare le nostre vibrazioni più profonde – fobie, ansie e ossessioni tipiche di un mondo non più a misura d’umano ma di sovrumano, dove nel super non c’è solo il nuovo, ma quanto di più recondito portato all’eccesso, messo radicalmente a nudo. Cosa ci aspetta? Una stampante 3d per recuperare i nostri corpi deceduti; perfetta per uccidere il proprio partner dopo un litigio. Un cubo per controllare il tempo; e non è detto che serva solo a ringiovanire. La possibilità di rivivere momenti persi con i nostri cari; ma a quale prezzo? Forse non serve prepararsi al peggio, piuttosto ci converrà scoprire chi siamo e siamo sempre stati.