Modesto gioco di parole (Un)
L'ispettore Falconara, discendente di nobili decaduti della Sicilia orientale, fa parte delle forze dell'ordine più per convenienza economica che non per vocazione. Poco incline all'attività investigativa, trascorre le sue giornate in compagnia degli amati cruciverba, della sua congenita ipocondria e dei pochi eventi sociali a cui partecipa malvolentieri. A interrompere la noiosa routine giunge una telefonata che lo invita a un appuntamento al buio in un bar di periferia. Ad aspettarlo c'è il padrone del locale che racconta di una riunione avvenuta in strane circostanze nel suo bar e consegna a Falconara un bigliettino ritrovato subito dopo. Con brio e humour, il romanzo svela la natura bizzarra di Falconara, che per la prima volta si fa coinvolgere in un caso. Fra intrecci, false piste e congetture di scala internazionale, l'indagine influisce sulla natura dell'ispettore, che evolve e comincia a superare, con sincera incredulità, i propri limiti. Scoprendo che il suo lavoro è in grado di appassionarlo più di Luciano Onder e delle parole crociate.
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