La parete inviolata. La prima ascesa del versante Nord-Ovest del Monviso

La parete inviolata. La prima ascesa del versante Nord-Ovest del Monviso

Agosto 1879. Il Monviso si ergeva maestoso e solitario di fronte ai due alpinisti. Paul Guillemin e Salvador de Quatrefage lo osservavano con un sentimento misto di timore e ammirazione. Insieme avevano già conquistato diverse cime inviolate sulle Alpi al confine tra l'Italia e la Francia, ma era la montagna simbolo di quei territori ad attrarli inesorabilmente. La parete sud era ormai storia, mentre il versante che dava verso la Francia era terra quasi inesplorata. Alcuni pionieri avevano tentato l'ascesa, ma il Ghiacciaio del Triangolo non ammetteva passi falsi. L'avevano imparato a loro spese. Se la Meije, nel Massiccio degli Écrins, fu la prima a metterli alla prova, il Monviso li aveva spinti al limite delle proprie forze e capacità. Per fortuna a guidarli c'era Emile Pic, una guida alpina di La Grave, tra le migliori del Delfinato, un profondo conoscitore delle Alpi. Dopo una breve pausa di contemplazione si rincamminarono, era giunto il momento di chiudere i conti con il Re di Pietra, a qualunque costo. L'autrice trasforma il potere della storia in narrazione avvincente che, liberandosi dai lacci accademici ma senza tradire il rigore della ricerca delle fonti e della ricostruzione compone un quadro che proietta il lettore una realtà che, di là dalla suggestiva ricostruzione del contesto, ammalia soprattutto per ciò che afferisce all'umano: la sua oggettiva fragilità a cui fa da contraltare una straordinaria forza intrinseca, l'abilità coniugata alla passione che spinge oltre la sofferenza, il desiderio di avventura, la natura nella sua selvaggia e talora feroce bellezza.
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