La fame
Albuquerque, Nuovo Messico. Estate 1971. Una giovane donna, Dorothy Crumber, lavora come dattilografa nello studio del signor Baninton, un sessantenne pacifico e affettuoso. Dorothy conduce una vita apparentemente serena. Si è trasferita da pochi mesi in Nuovo Mexico, accompagnata soltanto da sua figlia Becky e da pochi bagagli. Qui è riuscita a edificarsi una vita quotidiana colma di decoro e intessuta di minuti fili di gentilezza. Questo decoro, però, cela un segreto: si tratta di una ferita che sanguina proprio dove una madre è più fragile. Sua figlia, Becky, inizierà presto mostrare un appetito apparentemente insaziabile, rivelando un maledizione familiare, ereditata dal padre: un appetito che chiede carne cruda e poi cresce, pretendendo sangue, sangue umano e carne, carne umana. “La fame” è la storia di una madre che corrompe se stessa, per proteggere l’innocenza di sua figlia.
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