Il palazzo delle bianchissime moffette

Il palazzo delle bianchissime moffette

Cuba, 1957, poco prima della Rivoluzione. Il giovane Fortunato vuole unirsi ai ribelli. Cerca di procurarsi un'arma, ma viene catturato, torturato, ucciso e impiccato mentre tenta di fuggire. Prima, però, ha rubato carta da imballaggio nel negozio del nonno per scrivere un romanzo: la storia della sua famiglia. Questo non può essere un racconto tranquillo, le circostanze non lo permettono. In una vecchia casa che divide il cortile con una fabbrica di confetture di guaiava, tre generazioni si ammassano. Tutti hanno cercato di scappare e tutti sono stati riportati indietro nella stessa, ineluttabile miseria. Fortunato scrive di odio e amarezza, ma anche di sogni, di tutto ciò che muove l'essere umano. Si immerge e si trasforma nei suoi personaggi, ne segue ogni movimento. Come ossessionato, soffre, vive e muore con loro, per sfuggire – almeno su carta – alla follia. O alla morte. Nel romanzo è facile riconoscere la Cuba della dittatura di Batista e la sua atmosfera quasi surreale, in cui la vita e la morte, i vivi e i morti, si intrecciano con indifferenza. Ancora una volta, Arenas dà espressione alle fantasie selvagge degli oppressi poiché non impone loro i vincoli di uno stile narrativo realistico per un resoconto febbrile dal sottosuolo delle rivoluzioni sociali.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Prima che sia notte
Prima che sia notte

Arenas Reinaldo
Arturo, la stella più brillante
Arturo, la stella più brillante

Reinaldo Arenas, R. Schenardi
Lo sposo del mare
Lo sposo del mare

Reinaldo Arenas, C. Marrucci
Adios a mama. Dall'Avana a New York
Adios a mama. Dall'Avana a New York

Reinaldo Arenas, C. Teson
Prima che sia notte. Autobiografia
Prima che sia notte. Autobiografia

Reinaldo Arenas, E. Dallorso, Elena Dallorso
Prima che sia notte. Autobiografia
Prima che sia notte. Autobiografia

Reinaldo Arenas, E. Dallorso