Il rifugio sentimentale
Claudine, ventisettenne mondana della ferventissima Belle Époque francese, si trova in un momento singolare della vita: suo marito Renaud (ventidue anni più dei suoi) è ricoverato in una clinica, e a lei non resta che “rifugiarsi” a Casamène, proprietà in campagna della cara amica Annie. Con Renaud, Claudine intrattiene un epistolario amoroso, laconico e gravido di attesa; con Annie, invece, un confronto dialogico costante, inarrestabile, riguardo all’amore. L’amore avventuroso, trasgressivo ed estremo che lei stessa visse con suo marito, per lunghi anni, e che Annie, in barba ai benpensanti, coltiva e rivendica ancora: oppure, la qualità quieta, appassionata e dolce, redenta e monogama, che Claudine e Renaud paiono aver raggiunto oggi, a dispetto della lontananza. Poi arriva Marcel, il giovane figlio omosessuale di Renaud: l’incarnazione della giovinezza e del fascino inafferrabile che s’interpone, in modo diverso, nella vita delle due donne. Con la sua irripetibile prosa d'arte, e uno dei finali più poetici che il lettore possa aspettarsi, la grandiosa Colette ci consegna uno dei suoi libri più conteporanei e preziosi di sempre.