Roma e la violenza politica
Tentativi di golpe, attentati, scontri di piazza, misteri. Gli anni Settanta e gli anni Ottanta sono uno dei periodi più complessi della storia italiana, e lo sono ancora di più a Roma, città che per conformazione e tradizione ha avuto il maggior numero di vittime. Un tempo che sembra non finire mai, con le sue divisioni politiche, le sue letture strumentali, e una memoria che viene tramandata alle nuove generazioni in forma spesso distorta. A 40 anni da quegli avvenimenti che faticano ancora a trovare una visione comune, in grado di superare l'analisi emotiva, è necessario spostare il dibattito su un piano storico. Per non dimenticare, questo atlante della violenza politica si pone senza censure davanti agli snodi fondamentali della nostra storia. Attraverso documenti, cronache, interviste e immagini inedite, Roma e la violenza politica è uno strumento di analisi della storia e dei luoghi della città, in un momento in cui alcune recenti pubblicazioni e alcune docu-serie sembrano indicare finalmente la via di una lettura "laica" del fenomeno. Riportando alla luce tantissime storie dimenticate, di vittime "minori", e restituendole al loro contesto di conflitto politico nazionale e internazionale, si mira a una nuova lettura del fenomeno. Corredato da immagini d'epoca e cronache, spesso sepolte negli archivi delle redazioni giornalistiche, Roma e la violenza politica raccoglie per la prima volta tutte le storie delle vittime delle varie aree politiche e dei rappresentanti delle istituzioni. Un fenomeno tutto italiano che è spesso stato soggetto a rimozione, ma che è ancora fondamentale per capire il presente. Un'opera collettiva, che si avvale del contributi di diversi scrittori, storici, giornalisti e protagonisti che si sono occupati degli anni settanta da una posizione che privilegia l'analisi al giudizio.
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