Il mare che non navigammo
"Il mare che non navigammo" è il racconto di una passione non consumata, di un amore condannato a spegnersi per consunzione. Il lettore più avvertito, dopo le prime pagine, protesterà: "Ma che amore e amore... è solo un banale transfert!" Chi dovesse pensarla così, può continuare a leggere questo diario come la cronaca di un percorso terapeutico e niente più ma chi abbia la pazienza di arrivare al termine di questo cahier de doléances converrà con l'autrice che, se non l'uomo, almeno il Dottore, dovrebbe liberare la protagonista dall'incantamento che la lega a sé svelando se, effettivamente, egli fugge l'amore fisico per inseguire l'assoluto o se, invece, questa è solo una fantasia di chi scrive per nobilitare un mero rifiuto. Al lettore, l'ardua sentenza!
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