Urbano Rattazzi. Una biografia politica
Urbano Rattazzi (1808-1873) è rimasto finora per molti aspetti un personaggio enigmatico, pur figurando tra i maggiori capi politici del Risorgimento. La sua biografia ha rappresentato per gli storici una sorta di rebus da decifrare per arrivare, sulla base di pochi documenti, a una narrazione esauriente. In particolare, ciò rimane vero per la formazione giovanile e per gli episodi più importanti della sua vita parlamentare e di statista, prima nel Regno di Sardegna, poi nel giovane Regno d'Italia. La biografia politica che qui si presenta cerca di sciogliere – sulla base di nuove ricerche, documentazioni e interpretazioni – i principali nodi finora irrisolti, a partire dalla verifica delle pesanti accuse d'esser stato il principale responsabile della sconfitta di Novara nel 1849, il traditore di Garibaldi ad Aspromonte nel 1862 e a Mentana nel 1867. Queste hanno dato vita a una “leggenda nera” che ha fatto passare in secondo piano la sua identità di liberaldemocratico, difensore della costituzione e della laicità dello Stato. E con questo il suo ruolo nel fondare e cogestire il patto di alleanza tra le forze moderate della sinistra (il primo “centro-sinistro” della storia italiana) e quelle del centrodestra di Cavour, il famoso “connubio” che riuscì a portare a termine negli anni cinquanta del XIX secolo il “decennio di preparazione” che condusse alla vittoriosa seconda guerra d'indipendenza e nel 1861 all'unità d'Italia.
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