L'ultimo tiro. Storie di chi non si è arreso a un destino di sconfitta

L'ultimo tiro. Storie di chi non si è arreso a un destino di sconfitta

Nello sport, come nella vita, ci sono vittorie e vittorie, così come esistono sconfitte differenti. A volte le prime sono il semplice manifestarsi di un destino ineluttabile, la scansione temporale di qualcosa che avviene perché deve accadere, perché, in qualche modo, l'alternativa non è contemplata. Altre volte, però, accade l'imponderabile, e la storia si ribella a sé stessa, come se rifuggisse l'idea di essere già scritta, prigioniera di una sorte inevitabile. Come nella tradizione biblica di Davide e Golia, come nell'espressione di George Bernard Shaw quando sostiene che «l'uomo ragionevole adatta sé stesso al mondo, ma l'irragionevole persiste nel tentativo di adattare il mondo a sé stesso. Perciò ogni progresso dipende dall'uomo irragionevole». Gli sfavoriti devono accettare la loro irragionevole debolezza, e sfruttarla per divenire forti, perché, come scrive san Paolo «quando io sono debole, allora sono forte». La raccolta degli episodi sportivi che Valerio Iafrate descrive nelle pagine di questo volume è un elogio della grandezza, quella che è in ognuno di noi e in coloro che sembrano deboli, la grandezza di chi era destinato alla sconfitta ma si è ribellato al fato. Cambiando la storia. Prefazione di Nicoletta Romanazzi.
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