Vedrai che si brucia subito. Le fatiche del direttore creativo spiegate a un sognatore
Queste pagine ti danno la possibilità di entrare nella memoria di un direttore creativo attraverso i suoi diari. Sembrano pensieri scritti in momenti di eremitaggio o di tregua, tra una battaglia e l'altra, con lo scopo di tramandare i segreti del mestiere al prossimo condottiero, per preservarne la sopravvivenza. Tra le pagine si respira la stanchezza, il sudore, la fame (concetto che torna spesso), la paura, la fierezza. In pubblicità esistono due specie animali: il copywriter e l'art director. La prima ha la capacità di ideare una creatività partendo dalle parole, la seconda ragiona per immagini. Copy e art collaborano in un amorevole scontro, in cui visual e testo rotolano sul prato della creatività per infrangersi sull'albero dell'idea perfetta. Il direttore creativo ha il compito di spingerli, con una pedata, a rotolare nella direzione giusta e di assicurarsi che non si facciano troppo male, ma fa molto altro. Ed è di questo "molto altro" che parla il libro. Qui non troverai il modus operandi per gestire un brainstorming, come si innesta uno storytelling all'interno dei benefit da impiantare nella testa del buyer persona, qui troverai consigli per gestire team, clienti, gare, crisi, licenziamenti, assunzioni, eccetera. Questo libro è per te che — dopo anni di gare vinte, creatività brillanti, brainstorming all’ultima sinapsi, carrelli pieni di premi e clienti commossi — ti senti dire «È arrivato il tuo turno: tocca a te sedere sulla sedia di direttore creativo». Da quel momento si desaturano i sorrisi, si abbassano le luci e la gente inizia a darti per morto. È la fine? No, si può sopravvivere alla direzione creativa, e l’autore ne è la prova vivente, ma la pellaccia dura non basta. Questo libro ti spiega come rimanere sorridente sul trono infuocato, quando tutti ti danno per bruciato in partenza.