Mi mancano i vecchi comunisti. Confessione inaudita di un libertario

Mi mancano i vecchi comunisti. Confessione inaudita di un libertario

Questo non è un libro, è piuttosto una confessione - apparentemente blasfema - che l'autore non è riuscito a trattenere: oggi chiunque sostenga la libertà individuale e d'intrapresa non può non provare una nostalgia inquietante e paradossale per i Vecchi Comunisti. Si tratta della nostalgia di un avversario ovviamente, ma un avversario che accettava alcune premesse: la Rivoluzione industriale come fatto storico-economico positivo, l'autonomia della politica, l'appartenenza alla cultura occidentale. Il Vecchio Comunista non praticava l'"oicofobia", l'odio di sé, che è invece la specialità della Nuova Sinistra Woke, sempre più intollerante e censoria. Una sinistra che ha sostituito la fabbrica con Instagram, il partito gramsciano con la sudditanza all'antipolitica, la dialettica hegeliana con la decrescita "gretina". Fino a farci rimpiangere il barbuto Marx e la sua celebre battuta: ben scavato, vecchia talpa! Prefazione di Giuliano Ferrara.
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Dettagli Libro

  • Titolo: Mi mancano i vecchi comunisti. Confessione inaudita di un libertario
  • Autore: Giovanni Sallusti
  • Curatore:
  • Traduttore:
  • Illustratore:
  • Editore: Liberilibri
  • Collana: Altrove
  • Data di Pubblicazione: 2024
  • Pagine: 144
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 9791280447319
  • Società - Politica

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