Civiltà in estasi. Psicofunghi e popoli
L'esperienza del reale è un fatto mentale, un mutamento della nostra percezione. Gilberto Camilla è un maestro nel raccontare questa mutazione del piano di realtà: da anni si occupa di piante psicotrope e della loro interazione all'interno delle più svariate culture, dal mondo antico alla contemporaneità. Al termine «psichedelico», un vocabolo coniato nel 1956 da un amico di Aldous Huxley, oggi si preferisce quello di «enteogeno», che rimanda a una dimensione in cui la sostanza psicoattiva «crea il divino in noi». In natura esistono varietà enteogene poco conosciute o del tutto inesplorate. È il caso di molti funghi. L'Amanita muscaria è uno di questi: raccolta in certe regioni o stagioni dell'anno, può produrre effetti psicotropi. È noto che la conventicola esoterica a cui apparteneva Hieronymus Bosch ne faceva largo uso, e dai suoi effetti il grande maestro fiammingo traeva ispirazione per i suoi dipinti. Così come sono ben note le proprietà psicoattive dei funghi del tipo Psilocybe: molti partono per il mesoamerica alla loro ricerca, dimenticando che in certe zone del nostro paese crescono rigogliosi. Gilberto Camilla ci conduce in un viaggio attraverso i continenti e i popoli che più hanno utilizzato i funghi psicoattivi per raggiungere il divino, con la consapevolezza che questi, lungi dall'essere le sola causa dell'esperienza mistica e visionaria, spesso conducono verso un segreto e inconoscibile mondo interiore.