Jung e le visioni del cratere. Immagini archetipiche dall'eternità
Dal "simbolismo della messa" al rito del teoqualo azteco, "mangiare il dio", alla Benedictio fontis i cui antecedenti si rivelano essere pagani: il volume introduce le idee precorritrici di C. G. Jung e la sua esegetica peculiare nello studio sull'alchimia. Quest'ultima rappresenta infatti, per il padre della psicologia analitica, la stessa struttura dell'inconscio, le cui premesse si fondano su concezioni anteriori e arcaiche come le visioni di Zosimo, alchimista del III secolo d. C., a cui si deve un patrimonio di idee sommamente inestimabili e testimonianze preziose per la psicologia dell'inconscio.