Confidenze bibliche a.d. 2020
Anno Domini 2020. Ada Prisco non finisce di sorprenderci con ogni scritto, come se avesse nell'animo suo una luce profetica, che in questo libro illumina la Bibbia non come un testo indagato da studiosa, ma considerato come una persona da ascoltare, l'unico maestro da cui apprendere, il medico capace di sanare, l'abile vasaio che ricompone i cocci sparsi dentro noi stessi per riplasmare forme di diversa bellezza intessute con trame d'oro. Soprattutto in questo tempo sospeso, in un clima che va cambiando, noi siamo il terreno che attende d'essere fecondato dal seme della Parola. "Felice chi sta nella tua casa... Felici quelli che hanno in te la loro forza... Quando passano per la valle deserta la rendono un giardino benedetto dalle prime piogge" (Sal 84). La casa, il cammino, la felicità. Ci rammenta Paolo quando scrive a Filèmone: "Mostraci concretamente tutto il bene che possiamo fare vivendo per Cristo". E allora saremo davvero come il profumo dell'incenso offerto a Dio da Cristo. Con sapienza l'Autore sacro (Pietro) mostra ai destinatari della sua lettera i vantaggi del loro periodo storico. Ogni periodo reca in sé punti di forza, non sempre riconosciuti e apprezzati. Nel Vangelo secondo Matteo (16,2-4) Gesù stesso ci esorta a "capire il significato di ciò che avviene in questo momento". Rivolgere lo sguardo in alto, alla santa la città di Dio con gli uomini, dirada le nubi dell'angoscia, della paura, dell'isolamento, dell'ansia per mostrarci la via della salvezza sotto cieli nuovi. Tutto da leggere il capitolo 21 dell'Apocalisse: Poesia e indicibile risplendente bellezza. "Allora io vidi un nuovo cielo e una nuova terra. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo..." Era costruita con diaspro e d'oro puro, simile a terso cristallo, con pietre preziose: zaffiro, calcedonio; smeraldo, topazio, giacinto e ametista. "Le dodici porte erano dodici perle". Così conclude Ada Prisco il suo lungo cammino nei testi sacri che illuminano questo tempo: "Di tutte le immagini di speranza la santa Gerusalemme offre il quadro più completo e definitivo... Specialmente nei giorni più bui e dolorosi, quelli in cui lo sconforto ci assale... volgiamo lo sguardo a questo sogno che Dio realizza e che noi riusciremo a vivere un giorno, quando saremo capaci di vedere quello che già è, che Lui abita con noi, di notte, di giorno, per sempre. In un affascinante saggio del marzo 2020, "I codici della nostra speranza", Ada Prisco aveva scritto: "Forse è tempo di riscoprire questa grammatica della fragilità come il momento in cui si ritorna piccoli e ci si affida". E ricorda le belle Parole di San Paolo che forse non sappiamo capire fino in fondo: "quando sono debole, allora sono veramente forte (2Cor 12, 10)". Sempre in quel testo scriveva:" Il mattino viene, ma è ancora notte (cf. Is 21,12), suona dolcemente come la strofa di una poesia questo passaggio tratto dal libro del profeta Isaia, eppure fotografa un momento drammatico. Egli, in costante dialogo con Dio, afferma: Nella torre di guardia, Signore, io sono colui che sta. Tutto il giorno resto al mio posto, mai di notte lo abbandono (Is 21, 8). Il profeta si fa sentinella, non perde mai di vista la realtà, non manca d'intercettare i pericoli e la loro direzione, sapendo che il mattino arriverà... Di Ada Prisco, PhD in Religioni, filosofie, teorie di salvezza, autrice di ricerche, saggi e articoli, ricordiamo i suoi recenti libri: Il giorno di Dio, Ri-generati, Ai confini della fede, Prisma Islam.
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