Tabula rasa

Tabula rasa

«Custodisci questa Pietra, proteggila dai nostri nemici e, quando arriverà il momento, riportala da me. Il nostro ricongiungimento darà vita a una nuova era». Può un uomo scegliere la salvezza della Terra a svantaggio della sopravvivenza del genere umano? Può affidarsi alla volontà imperscrutabile di un’entità suprema – la Grande Dea madre – per portare a compimento una lotta senza pietà condotta da millenni da forze enigmatiche e ancestrali? In questo romanzo, oggetto letterario ibrido che mescola fantascienza politica e fantasy antropologico, il protagonista (un antieroe imperfetto come può esserlo solo una persona del nostro tempo) si troverà costretto a prendere una decisione essenziale per le sorti della nostra specie e per il pianeta dove viviamo. Riuscirà a farlo? Riuscirà, davanti al nemico, a non far tremare la sua mano umana? Questo è un libro politico, epico e radicale, che mira a rendere trasparente e comprensibile a tutti una verità che ogni giorno che passa sembra sempre più rimossa dal discorso pubblico: che le responsabilità dei mutamenti climatici di oggi, e delle catastrofi da essi provocate, sono umane, dirette e tutte politiche. Perché, come dice bene Donpasta nella sua prefazione: «questo male ha radici antiche, profondamente legate agli elementi autodistruttivi che l’essere umano può avere nella sua cupidigia, che hanno trovato il massimo strumento di sviluppo nel modello capitalistico». E se fosse davvero arrivato il momento di ricominciare da zero? Postfazione di Donpasta.
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